QUALCOSA SU DI NOI
Spiegare come mai nasce un’associazione nuova nel 2020 quando ne esistono tantissime al mondo?
Proverò ad essere sintetico, ma nello stesso tempo spero di essere abbastanza esaustivo.
Mi presento, sono Aldo Michinelli ,nato nel 1981 a Faenza in provincia di Ravenna, imprenditore con la passione sin da piccolo per la natura, lo sport e l’arte.
Per oltre 20 anni ho praticato l’equitazione a livello agonistico, prima nella disciplina del “completo” F.I.S.E. poi passai al mondo dei palii e quintane partecipando alla Bigorda d’oro, Palio del Niballo di Faenza e varie giostre in Italia come Monselice, Giostra Cavalleresca di Sulmona, Giostra dell’Orso Pistoia… Ora ho praticamente abbandonato quel mondo e mi dedico solo a qualche passeggiata a cavallo ogni tanto in compagnia di mia figlia. Per mantenermi in forma ripresi la corsa a piedi ,da amatore, abbandonai il podismo anni indietro in quanto l’equitazione richiedeva tutto il tempo libero.
Così a settembre 2016 ripresi ad allenarmi qualche giorno a settimana per poi
debuttare nel maggio 2017 con la 100 KM del Passatore (da Firenze a Faenza) replicando anche nel 2018 e 2019.
Ad aprile 2019 morì in un incidente stradale mio padre , Paolo , proprio in un punto dove si passa durante la 100km Passatore , un albero sul ciglio della strada poco dopo Marradi. Morte improvvisa che ha lasciato ben poche parole , come tutte le tragedie lascia sicuramente del dolore.
Solo successivamente i ricordi di quella persona ti accompagnano ogni giorno in tutto ciò che fai, ho sempre detto che da un “evento” negativo possa nascere qualcosa di positivo.
Siamo a Maggio 2019,come dicevo prima era la mia terza presenza al Passatore, fisicamente stavo meglio rispetto alle precedenti edizioni, mi ero allenato diversamente e c’era la speranza di finirla entro un certo limite di ore che teoricamente mi ero fissato . Tutto procedeva bene,quando arrivai a pochi metri dal punto dell’incidente, mi iniziò a far male la gamba destra ma decisi di rallentare e proseguire …..arrivai nel punto esatto, fidatevi,non è stato semplice passarci , scese qualche lacrima ma andai avanti ; Quando il tuo corpo è al limite e hai già corso per quasi 70km la testa pesa molto di più del normale. Il “fato” volle proprio che lì davanti il dolore al ginocchio aumentò esageratamente e si estendeva al polpaccio impedendomi di correre. Dovetti fermarmi e camminare, provai creme, ghiaccio, massaggi ma nulla contò e il dolore rimaneva anzi aumentava. Camminando mettendo più peso sulla gamba sinistra per non peggiorare il dolore al ginocchio arrivai fino a Brisighella dove però mi vennero dei crampi, sicuramente per come camminavo storto. Non nascondo che pensai al ritiro più volte, tentai più volte di ripartire ma alla fine decisi di camminare e non mollare anche per mio Padre, dovevo arrivare a Faenza. Grazie al supporto di Amici , figlia e compagna arrivai al traguardo, questa volta però ebbe un sapore diverso. Ero contento di averla finita ma qualcosa non andava, mille pensieri mi giravano dentro la testa.
Quella fitta mai provata prima, in quel momento,proprio in quel posto,non mi dava pace. Che sia stato un ennesimo insegnamento del tipo “la vita è piena di imprevisti e non bisogna mai mollare” o un mio errore negli allenamenti mentre avevo già la cisti di Baker poi diagnosticata dopo la corsa….. io non lo so, ma posso dire che nulla viene per caso.
Dopo uno stop forzato ripresi a correre durante l’estate, qualcosa mi frullava ancora nella testa, volevo andare oltre, cercare di superare i miei limiti e cercare qualcosa dentro di me ancora sconosciuto. Tra i mille pensieri che mi facevano compagnia ogni giorno pensai alla fortuna che ho avuto di poter viaggiare il mondo e tra vari posti visitati una cosa più di tutte mi colpì : il Deserto.
Mi ipnotizzò subito, ogni volta che ci misi piede lasciava qualcosa. Affascinato da quelle dune misteriose, incuriosito dai suoi segreti mi riempivo di domande , mi chiedevo su come lo vivono le persone del posto come poteva cambiare con il vento …… Così trovai dove mettermi alla prova! A ottobre 2019 partecipai alla 100 km del Sahara, corsa a tappe(15km-35km-50km) dormendo in tenda sempre a contatto con la natura ….giorno e notte , nessun servizio igenico, niente acqua calda , nessun letto e cuscino. Le docce erano cisterne con aqua , sollevate da terra collegate a un tubo per farla cadere per gravità. Si dormiva nel sacco a pelo appoggiato su stuoie (non profumate) in una tenda fatta di più pezzi di stoffa simile alla iuta. Quel deserto che avevo solo visitato fino a quel giorno si dimostrò diverso , mi mise si alla dura prova ma nello stesso tempo mi ha riempito il cuore sotto tanti aspetti. Finita la corsa passammo l’ultima notte in tenda per poi alla mattina trasferirci a Tozeur, città dove ci aspettava l’albergo con la doccia, bagni , piscina ..ora penserete “che bello,finalmente“ … no non fu così, il mio pensiero era altrove, fissavo dal finestrino quel deserto che mi aveva parlato. Una volta arrivati potevamo anche girare un pò curiosando per le vie della città e curioso come sempre andai con alcuni nuovi grandi amici conosciuti durante la corsa . Mi rendetti subito conto di una cruda realtà. Non descriverò qui come vivono ma mi limiterò solo ad alcune cose : ho giocato a calcio con un gruppo di bambini , erano in mezzo alla strada , chi aveva scarpe e chi scalzo , usavano un pallone rotto, rattoppato di stracci e sgonfio ma loro ridevano e gli occhi erano pieni di vita. Ho visto altri bambini che vivevano sotto teli di plastica in mezzo a macerie, ma sorridevano, mentre i più timidi abbassavano lo sguardo imbarazzati dalla mia macchina fotografica che, appena abbassata, alzavano subito la testa incuriositi. Potrei andare avanti ore a raccontare il turbinio di emozioni che ho provato, di sicuro quella corsa in mezzo al Deserto mi aveva cambiato.
Tornato a casa, tornato ad avere tutte le comodità giornaliere ,che spesso oscurano la vera realtà attorno a noi, mi chiesi :
“ perche’ non fare un’Associazione che donerà protesi di arti permettendo così a ragazzi/e di poter camminare. Ho la fortuna di poter correre delle ultramaratone , così riuscirei a promuovere l’associazione ovunque vada. Permetterei a qualcuno di migliorare un pò la sua vita.”
Detto fatto! eccoci qua. Nasce l’Associazione Culturale Chirone, chi è quest’ultimo ? Giusto,giusto ve lo spiego un po’: Era un centauro dell’Olimpo nella mitologia Greca con torso umano su un corpo equino. Fu abbandonato dopo la nascita dalla madre ma fu proprio questa la sua fortuna perchè entrò nelle grazie di Apollo, grazie a lui non divento’ rozzo e dedito alla violenza come tutti i suoi simili, ma grazie alla propria indole e un po’ per l’educazione ricevuta da Apollo, sviluppò bontà d’animo, sensibilità, saggezza ed una grande conoscenza delle scienze, prima di tutto la medica. Passò poi, crescendo negli anni, da discepolo a mentore. Molti Dei dell’Olimpo li affidarono i propri rampolli tra cui Achille, Enea, Peleo, Teseo, Dioniso, ed anche Ercole.
La “ferita” che aveva subito Chirone per l’abbandono diventò la sua fortuna , da un evento negativo nacque un occasione.
Ma ora ritorniamo alla nostra realtà e alla nascita dell’associazione nata per monitorare dal primo all’ ultimo l’iter della “donazione” , una supervisione attiva che rassicurerà e dimostrerà ogni passaggio alla luce del sole. Vorrei ribadire che tutte le attività sportive che svolgerò saranno completamente a mio carico personale e mai l’associazione pagherà nessuno all’interno di essa come compensi e rimborsi. Ogni centesimo verrà girato sul progetto in corso. Grazie alla collaborazione con la Rag. Roberta Reggi dell’omonimo studio e al Rag. Stefano Sangiorgi dello Studio Leonardo Ambrosi Partners nasce questa nuova associazione.
Le protesi saranno realizzate dall’Ing. Daniele Bonaccini della Roadrunnerfoot ,
ex atleta paralimpico già conosciuto durante “la Diagonale 2019” in cui ho partecipato correndo per 30km in una staffetta no stop di 3000km dal Nord al Sud dell’Italia raccogliendo fondi per donare protesi a chi non può permettersele.
L’associazione come suo primo traguardo raccoglierà fondi per un gruppo di ragazzi e ragazze Senegalesi che hanno bisogno di protesi adatte per poter camminare. Nel 2020 mi impegnerò partecipando ad alcune ultramaratone in Italia e all’estero promuovendo il progetto.
Altro non vorrei aggiungere ma se avete domande son a completa disposizione, grazie per il tempo che avete dedicato,
Aldo.
clicca sul link per una tua eventuale donazione ,anche poco aiuterà Aldo ad aiutare .
grazie Paola e Luca